Visita della
Città e Mostra "Il SIMBOLISMO: da Moreau a Gauguin a Klimt" |
Adagiata nel mezzo della Pianura Padana,
Ferrara si presenta con l’atmosfera intatta del suo passato,
armoniosamente sposata con quella del suo vivace presente. L’immagine
più famosa è certamente quella del suo grande Rinascimento, l’epoca
dello splendore della corte Estense, che ha lasciato ovunque segni
incancellabili: nel colossale progetto dell’Addizione Erculea, negli
imponenti cicli pittorici del Quattrocento e Cinquecento e nel Giudizio
Universale del Bastianino. Dal 1995 il Centro storico di Ferrara è stato
inserito dall'UNESCO nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità
quale mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento che conserva
il suo centro storico intatto. I canoni della pianificazione urbana che
vi sono espressi ebbero una profonda influenza per lo sviluppo
dell'urbanistica nei secoli seguenti.
Visita guidata alla Mostra "Il Simbolismo:
da Moreau a Gauguin a
Klimt":
Realizzata
in collaborazione con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, la
mostra ricostruisce uno dei più importanti capitoli della storia
dell'arte europea tra Otto e Novecento. Oltre cento capolavori
provenienti da tutto il mondo ripercorrono le tappe salienti dello
sviluppo della poetica simbolista, ricostruendone lo straordinario
patrimonio mitico, leggendario e favoloso e distinguendo al contempo il
diverso spirito con cui ogni area culturale volle interpretarlo.
Ordinati secondo un allestimento cronologico - tematico, dipinti,
sculture e opere su carta documentano i diversi temi che ricorrono nella
ricchissima produzione simbolista: la vita e la morte, la fugacità del
tempo, il sogno e la riflessione, il mistero e i grandi miti, alcuni
rivisitati in chiave moderna come quelli della femme fatale e della tête
coupée, emblema dell'anima immortale del poeta. La mostra inizia con le
opere dei precursori - Gustave Moreau, Puvis de Chavannes, Böcklin e
Rossetti. Il cuore della rassegna è dedicato alla piena fioritura del
movimento: Gauguin, Redon, la "generazione del 1886" e, infine, i
protagonisti delle Secessioni: Klimt, Munch, Hodler e Mondrian che
mostrano il perdurare della poetica simbolista agli inizi del nuovo
secolo.

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