le Attività > anno 2007 > Monza: 31 Maggio 2007


"il Roseto Niso Fumagalli e i Giardini di Villa Reale"

Il Roseto di Monza è nato nel 1964 per volontà di Niso Fumagalli, industriale e Presidente della Candy, che l'anno precedente aveva fondato l'Associazione Italiana della Rosa, di cui è stato Presidente fino alla sua scomparsa nel 1990. Nei numerosi viaggi compiuti per motivi di lavoro, il suo gusto di esteta era stato colpito dai grandi roseti di Francia, del Belgio, dell'Olanda, dell'Inghilterra, nei quali le associazioni nazionali della rosa tenevano concorsi annuali. L'Italia, dove natura ed arte erano fuse da secoli, era illustre assente da questo mondo. Così nel 1963 venne costituita la Associazione Italiana della Rosa con la finalità di estendere l'amore per la rosa e la sua coltivazione, di creare un roseto con concorsi annuali, stabilire un dialogo a livello professionale e dilettantistico in Italia e all'estero con le diverse associazioni esistenti e con tutti gli appassionati, curare la pubblicazione di un annuario. Il 1964, tra non poche difficoltà, vide l'inizio dei lavori per la realizzazione del roseto. Il terreno, all'interno del complesso della Villa Reale di Monza, era stato messo a disposizione dal Comune. Il progetto portava la firma di due noti professionisti: l'architetto Francesco Clerici e l'architetto Vittorio Faglia, i quali diedero vita ad un ambiente armonioso e funzionale. Il roseto, col suo terreno leggermente ondulato, il laghetto, i percorsi ben studiati per il pubblico, ha il pregio di inserirsi abilmente nel contesto circostante. I lavori proseguirono per tre anni, senza però impedire che venissero banditi i primi concorsi per eleggere la rosa profumata, la rosa dell'anno, la più bella rosa italiana. Il primo concorso ebbe luogo nel 1965, eccezionalmente nel mese di settembre. Il premio più prestigioso, quello del profumo, fu vinto dall'olandese Jan Leenders, che cavallerescamente chiamò "Monza" la sua "creatura", di un bel color rosa tenero e dall'intenso profumo. I Giardini, ideati dal Piermarini come "Imperial Regji Giardini" in uno con l'edificio, negli anni Ottanta del Settecento, dopo la loro congiunzione al Parco, istituito nel 1805 per volere del Vicerè d'Italia E. Beauharnais, subiscono una serie di trasformazioni dettate dal cambiamento di gusto operato nella società dalla cultura romantica e in particolare, dalle novità nel campo dell'architettura dei giardini portate in Italia dal conte E. Silva, primo sperimentatore delle nuove suggestioni del giardino di paesaggio nella sua villa di Cinisello, nei dintorni di Milano. La trasformazione dei giardini di Monza in senso paesaggistico sarà definitiva ed è quella che in larga parte si può ancora ammirare nel lato di levante della Villa Reale. Pur non essendo un tradizionale orto botanico, i Giardini Reali presentano una ricchezza botanica che è il lascito dei governanti che si sono avvicendati e che sono stati accomunati dalla passione botanica - Beauharnais, Rainieri - e dei famosi giardinieri che si sono presi cura dei Giardini nel corso dell'Ottocento, tra i quali spiccano i nomi di Villoresi, Rossi, Manetti, che ci hanno lasciato il catalogo delle collezioni botaniche.

 


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