Modena
“Mutina (Modena), fu proclamata
colonia romana nel 183 a.C., quando il suo passato già affondava le
radici nel periodo etrusco. Con l'arrivo dei Romani la città ebbe un
nuovo impianto urbano, favorito da grandi opere di bonifica e fu
connessa direttamente all'asse viario della via Emilia, che diventò il
decumano massimo. Da prospero municipio in età imperiale, con la crisi
dell'Impero incominciò la decadenza, segnata dalle guerre fra Costantino
e Massenzio (312 d.C.) e soprattutto dalle inondazioni, fra cui la
peggiore, nel VI secolo, costrinse gli abitanti a trasferirsi al di
fuori della città. In seguito il borgo cominciò a riformarsi e nell'891
fu cinto da mura solo grazie alla tenacia dei vescovi, che nel corso dei
secoli non accettarono che le spoglie del patrono S.Geminiano fossero
trasferite dall'antica basilica che le custodiva. Nell'XI secolo la
città diventò libero comune , partecipò alla crociata indetta da Pietro
l'Eremita e nel 1099 si iniziò la costruzione del Duomo laddove sorgeva
la basilica. Il XII e il XIII secolo videro Modena impegnata nei fatti
politici più importanti (la Lega Lombarda, la dominazione degli Svevi,
le guerre intestine fra guelfi e ghibellini, la disfatta di Fossalta)
con anni di grande espansione alternati ad anni di crisi. Nel XIV secolo
si succedettero nel Comune diverse signorie, dagli Estensi ai Gonzaga,
al dominio del Papato, fino alla definitiva affermazione degli Este.Nel
1598 Modena diventò capitale del Ducato Estense , Gli Estensi
governarono la città quasi ininterrottamente fino al 1796, anno in cui
Ercole III d'Este si ritirò dalla città di fronte all'avanzata francese.
Dal 1796 i francesi dominarono, tra alterne vicende, fino al 1814. A
partire da quell'anno i duchi austro estensi Francesco IV e Francesco V
governarono lo Stato fino al 1859. Decaduta la sovranità estense, la
città entrò a fare parte del Regno d'Italia.”
L’Abbazia di
Nonantola
Esempio suggestivo di romanico (risale al VII secolo),
L’Abbazia di Nonantola è imponente per la sua mole compatta in
laterizio. E' caratterizzata in particolare dal Portale con stipiti e
architravi marmorei, opera di artisti della scuola di Wiligelmo, e dalle
absidi originali di notevole bellezza. L'interno, ritmato da grandi
pilastri a fascio quadrilobati, è diviso in tre navate. Il luogo più
suggestivo della chiesa è la cripta dove la luce penetra tra le 64
colonnine che portano bellissimi capitelli antichi. |