le Attività > anno 2016 > Ischia, dal 14 al 21 Febbraio 2016


Due parole sulla storia di Ischia:

La storia di Ischia è antica e mutevole. Molti popoli in tutte le epoche hanno avuto vivo interesse per l'Isola d'Ischia.  Diversi reperti di cocci di argilla, di pietre focaie e resti di ossa umane ci mostrano tracce di abitanti preistorici dell’età della pietra (ca. 3.500 a. C.). Una data posteriore certa è il 770 a. C., quando i Greci fondarono ad Ischia la prima colonia della Magna Grecia in Italia: Pithecusa, sul Monte Vico vicino all’odierna Lacco Ameno. La colonia diventò presto un centro fiorente per la lavorazione di vasi e metalli. A quest’epoca risale la cosiddetta “Coppa di Nestore” che si può ammirare oggi nel museo di Villa Arbusto. Anche sulla terraferma i Greci fondarono importanti capisaldi come ad es. Cuma, Pozzuoli e Napoli.Nel 4° sec. a. C. Ischia passò sotto il dominio di Napoli. Nel 1° sec. a. C. i Romani conquistarono Napoli e acquisirono anche Pithecusa. Il nome greco dell’isola venne sostituito da quello romano di “Aenaria”, un insediamento presso Ischia Ponte. Ma già nel 2° sec. d. C. Aenaria sprofondò nel mare a causa di una eruzione vulcanica. In seguito i Bizantini dominarono Napoli e Ischia, seguiti dai Longobardi e, nel 12° sec, dai Normanni. Già nell’11° sec. la rocca davanti a Ischia Ponte fu portata a termine come fortezza di difesa. Dopo gli Hohenstaufen anche i francesi Angioini regnarono a Ischia. Per l’Isola d'Ischia fu significativa l’ultima eruzione vulcanica nell’anno 1301: dal vulcano Arso fuoriuscì una colata di lava lunga circa 3 Km, che si riversò da Fiaiano fino al mare nei pressi di Ischia Ponte. Nel 15° sec. gli Aragonesi si impadronirono di Ischia e soprattutto della fortezza presso Ischia Ponte. A quell’epoca la rocca raggiunse la stessa grandezza e forma che mostra ancora oggi ed anche il nome di “Castello Aragonese”. Da allora la famiglia Aragonese dei D’Avalos ha esercitato il potere e posto luogotenenti fino al 18° sec., anche quando Ischia fu annessa all’impero di Carlo V e quindi al ramo spagnolo degli Asburgo. Nel 1735 il regno di Napoli e con esso anche l'Isola Ischia passarono agli spagnoli dei Borbone. Dal 19° sec. l'Isola d'Ischia è un’apprezzata meta di viaggio e di cura da parte di nobili e artisti. Anche Napoleone mostrò il suo interesse per Napoli ed Ischia, ma i suoi piani furono contrastati dagli Inglesi e dai Borboni. Alla fine Napoli fu annessa al regno d’Italia. Purtroppo in questo secolo avvennero molti forti terremoti e uno di essi nel 1883 distrusse quasi completamente Casamicciola Terme, tradizionale luogo di cura. Nel 20° sec. ci sono state le due guerre mondiali e nel 1948 l’Italia è diventata una repubblica. Dal 1950 il turismo ha ripreso a svilupparsi rapidamente. Oggi si viaggia di nuovo molto ed Ischia è diventata una meta di viaggio amata dai turisti italiani, ma soprattutto da quelli di lingua tedesca. Il turismo è diventata una pacifica occupazione e gli ischitani mantengono oggi il dominio sulla loro bella isola così desiderata in ogni secolo.

Terme dell'isola

Le acque termali dell'Isola d'Ischia sono ben conosciute ed utilizzate fin dall'antichità. Già i primi coloni Euboici (VIII secolo a.C.), come dimostrano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel sito di Pithecusa e conservati presso il Museo Archeologico di Villa Arbusto a Lacco Ameno, apprezzavano ed usavano le acque delle sorgenti termali dell'Isola. I Greci infatti utilizzavano le acque termali per ritemprare lo spirito ed il corpo e come rimedio per la guarigione dei postumi di ferite di guerra (in epoca pre-antibiotica!) attribuendo alle acque ed ai vapori che sgorgavano dalla terra poteri soprannaturali; non a caso presso ogni località termale sorgevano templi dedicati a divinità come quello di Apollo a Delfi. Strabone, storico e geografo greco, cita nella sua onumentale opera geografica l'Isola d'Ischia e le virtù delle sue sorgenti termali (Geograph. Lib. V). Se i Greci furono i primi popoli a conoscere i poteri delle acque termali, i Romani le esaltarono come trumento di cura e relax attraverso la realizzazione di Thermae pubbliche ed utilizzarono sicuramente e proficuamente le numerose sorgenti dell'Isola (come dimostrano le tavolette votive rinvenute presso la Sorgente di Nitrodi a Barano d'Ischia, dove sorgeva un tempietto dedicato ad Apollo ed alle Ninfe Nitrodie, custodi delle acque) anche senza fastosi insediamenti; nell'Isola infatti non sono state rinvenute, come invece a Roma ed in altri centri termali dell'antichità, imponenti vestigia di edifici termali probabilmente per le eruzioni vulcaniche ed i terremoti che frequentemente ne hanno violentemente scosso le balze. Il declino della potenza di Roma coincise con l'abbandono dell'uso dei balnea anche ad Ischia: non ci sono infatti tracce dell'uso delle acque nel Medioevo. Di terme e termalismo si riprende attivamente a parlare nel Rinascimento ed un impulso decisivo alla moderna medicina termale venne dato da Giulio Iasolino, un medico calabrese, docente presso l'Università di Napoli, che verso la fine del Cinquecento, affascinato dal clima e dai fenomeni di vulcanismo secondario (fumarole ed acque termali), intuendo le potenzialità terapeutiche del mezzo termale, effettuò un meticoloso censimento delle sorgenti dell'Isola (per la prima volta appare la ricchezza idrogeologica del territorio isolano), ne individuò la composizione delle acque e compì dettagliate osservazione circa gli effetti delle stesse su numerose patologie che affliggevano i suoi contemporanei (nel descrivere la Sorgente del Castiglione, una delle più famose dell'epoca, Iasolino esprime tutto il suo entusiasmo per le acque termali: "Noi ogni dì vediamo operazioni e virtù di quest'acqua così meravigliose e stupende che veramente bisogna credere essere data dal cielo per la salute degli uomini"). Con la pubblicazione del trattato "De' Rimedi Naturali che sono nell'Isola di Pithecusa; oggi detta Ischia" Iasolino liberò le acque termali di Ischia da quell'alone magico che fino ad allora ne aveva condizionato l'utilizzo. Dopo le esperienze di Iasolino, agli inizi del Seicento, considerando che molte guarigioni si ottenevano con l'uso dei bagni termali e che le cure ad Ischia, abbastanza costose, potevano permettersele solo nobili e ricchi borghesi, un gruppo di nobili filantropi napoletani fece edificare nel comune di Casamicciola il "Pio Monte della Misericordia", "stabilimento termale (per l'epoca) più grande d'Europa", per permettere anche a chi non aveva adeguate possibilità economiche di godere delle qualità terapeutiche delle locali acque termali. Dal Seicento alla metà del Novecento vennero costruiti in prossimità delle più rinomate sorgenti termali numerosi stabilimenti e strutture ricettive che fecero dell'Isola d'Ischia una rinomata stazione internazionale di cura e soggiorno dove vennero a curare le malattie del corpo, e non solo, personaggi celebri come Giuseppe Garibaldi, dopo la battaglia di Aspromonte, Camillo Benso conte di Cavour, Arturo Toscanini. Dagli anni sessanta, grazie ad Angelo Rizzoli, l'Isola d'Ischia e le sue acque si aprono ai grandi flussi turistici ed un'intensa attività scientifica.


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