La Toscana dei silenzi: Week-end naturalistico tra arte e fede nei borghi del Casentino e le crete Senesi |
PROGRAMMA: 1 GIORNO – venerdì 17 luglio 2020: MELZO / STIA- CASTELLO DI ROMENA - PIEVE DI SAN PIETRO - AREZZO Nella prima mattinata, incontro dei partecipanti presso il Piazzale di Viale Colombo a Melzo e partenza per la Toscana. Dopo aver lasciato l’autostrada nei pressi di Firenze, proseguimento per Stia attraversando lo splendido paesaggio del Passo della Consuma. Arrivo a Stia, il primo paese attraversato dal fiume Arno, posizionato all'interno del Parco Nazionale delle foreste casentinesi. Light-lunch in ristorante. Passeggiata nel centro storico caratterizzato dalla bellissima piazza, teatro del famoso film di Pieraccioni “Il ciclone”. Il borgo è famoso anche per la produzione del panno casentino, il tessuto di lana tipico di tutta la vallata dai colori sgargianti arancio e verde usato dai monaci e dalla nobiltà fiorentina nei secoli scorsi. Proseguimento per Pratovecchio borgo famoso per aver dato i natali a Paolo Uccello. L’architettura di questo piccolo borgo medievale è la fedele espressione della sua storia di fede, testimoniata dalla presenza di due monasteri di suore camaldolesi e domenicane e di potere, rappresentata dalla presenza del maestoso Castello di Romena, fortezza dei Conti Guidi, citata anche da Dante nel XXX canto dell’Inferno. Visita guidata al Castello che domina da una posizione vantaggiosa tutto il Casentino. Proseguimento per la Pieve di San Pietro a Romena, gioiello dell'architettura romanica raccolto, come in uno scrigno, dalla natura circostante del Casentino. Visita dell’edificio dedicato a San Pietro Apostolo, realizzato completamente in pietra, considerato tra i più notevoli del territorio. Risalente al 1152, la Pieve di Romena vanta un sapiente gioco architettonico degno di nota e negli anni è meta di visita anche per lo spirito religioso e di raccoglimento che evoca il luogo. Partenza per Arezzo, sistemazione in hotel. Cena in ristorante. Pernottamento in hotel. 2 GIORNO, sabato 18 luglio 2020: MONTEPULCIANO – CRETE SENESI E MONTE OLIVETO MAGGIORE – LUCIGNANO Prima colazione in hotel. Partenza Montepulciano, borgo medievale di rara bellezza con eleganti palazzi rinascimentali, antiche chiese, splendide piazze e piccoli angoli nascosti. Da Montepulciano, inoltre, si gode di un favoloso e sconfinato panorama sulla Val d'Orcia e la Val di Chiana. Visita di questa bella cittadina con l’ampia e scenografica Piazza Grande con il Palazzo Comunale. Pranzo libero. Nel pomeriggio, attraversando il maestoso paesaggio delle crete Senesi, arrivo a Monte Oliveto Maggiore e vista della splendida abbazia, luogo di pace e di silenzio. Fondata nel 1319 da tre nobili senesi che decisero di abbandonare lussi e ricchezze per ritirarsi in solitudine e vivere secondo la regola benedettina. Bernardo Tolomei, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini scelsero, come luogo della loro nuova vita, un’area denominata “Acona”, un angolo delle Crete Senesi caratterizzato da imponenti e scenografici calanchi, dove, oggi come ieri, pace e tranquillità regnano sovrane. L’Abbazia è ancora oggi abitata dai monaci olivetani, ed è possibile visitare la meravigliosa chiesa, il grande chiostro con il celeberrimo ciclo affrescato con le storie di San Benedetto, la preziosa farmacia, la ricca biblioteca, il refettorio e un sorprendente, piccolo museo. Proseguimento per Lucignano, piccolo borgo della Val di Chiana che rappresenta uno degli esempi più interessanti di urbanistica medievale per il suo impianto ellittico ad anelli concentrici. La felice collocazione geografica, sulla sommità di una collina al confine fra gli antichi possedimenti di Firenze, Arezzo, Siena e Perugia, lo ha reso strategicamente importante fin dall’antichità. Come tutte le terre di frontiera ha subito influenze culturali diverse, ma il legame con Siena rimane quello che più di ogni altro ha caratterizzato lo sviluppo urbanistico e artistico del borgo. Rientro in hotel. Cena in ristorante e pernottamento in hotel. 3 GIORNO, domenica 19 luglio 2020 : EREMO E MONASTERO DI CAMALDOLI – Passeggiata nel bosco biogenetico/MELZO Prima colazione in hotel. Partenza per l’eremo di Camaldoli, e visita guidata del complesso fondato mille anni fa da san Romualdo, oggi sede di una comunità di monaci benedettini. Le sue due case, il sacro Eremo e il Monastero, immerse nella pace della foresta, rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica, la solitudine e la comunione. Nel 1012, infatti, il monaco benedettino Romualdo eresse in un luogo montano chiamato Campo Amabile, l’attuale Eremo di Camaldoli, le prime cinque celle ed un piccolo oratorio. Dopo la visita, escursione a piedi per un contatto vero con la natura nella foresta Biogenetica di Camaldoli, caratterizzata da una bellissima abetina di abete bianco intervallata con boschi misti di faggio e abete bianco. Arrivo al Santuario che, successivamente, il monaco riorganizzò a mo’ di ospizio, su di una già esistente struttura realizzata pochi anni prima dai monaci di Prataglia che divenne dopo qualche secolo l’austero ed imponente Monastero di Camaldoli che oggi conosciamo. Da vedere, oltre il complesso monastico nel suo insieme, sono i chiostri interni, in particolare il primo, quello di Maldolo che prende il nome dal Conte Maldolo donatore dei terreni dove si trovano Eremo e Monastero, l’antica farmacia con splendidi armadi in noce intagliati, preziose maioliche e vasi farmaceutici originali e la Chiesa dedicata ai Santi Donato e Ilariano. Questa, più volte ricostruita nel corso dei secoli, presenta al suo interno uno stile barocco ed è impreziosita da sette tavole del grande pittore aretino Giorgio Vasari. Rientro a Poppi e pranzo con tipico menù casentinese. Visita del Castello di Poppi rimaneggiato nel 1274 da Arnolfo di Cambio, simbolo del Casentino e della potente famiglia Guidi. Fu usato a modello per la costruzione di Palazzo Vecchio a Firenze. Nel pomeriggio partenza per il rientro a Melzo dove l’arrivo è previsto in serata. |
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