Slovenia,
Croazia e Bosnia, tre Paesi vicini a noi, ma ancora poco conosciuti,
svelano i loro tanti volti in un itinerario tra natura, storia e
sapori ... |
1° Giorno, Sabato 5 aprile
- Melzo / Ljubliana (486 km)
Ljubliana. Pur essendo Lubiana una capitale di Stato, la città ha
dimensioni vivibili che sorprendono il visitatore. E' caratterizzata
dalla ricchezza della tradizione, dalla ricca creatività culturale,
dalle numerose superfici verdi e da un'atmosfera davvero unica. A
Lubiana si sono conservate tracce di millenni di storia, lasciti
dell'Epoca romana ed un bellissimo centro storico con il castello
medievale, facciate barocche, portali ornati e tetti storti. Il mosaico
viene completato dai pittoreschi ponti che attraversano il fiume
Ljubljanica, e il vasto parco Tivoli che penetra nel centro cittadino.
2° Giorno, Domenica 6
aprile - Ljubliana / Zagabria (140 km)
Zagabria. Zagabria è una splendida città, in grado di offrire
grandi attrattive culturali, artistiche ed architettoniche. Sposa
l’austerità dei palazzo austro-ungarici con la pesantezza degli edifici
socialisti in una commistione di stili spesso stridente che è diventata
un suo tratto fondamentale. Nella città alta, ovvero la parte più antica
della città, è possibile ammirare edifici e chiese risalenti ai primi
secoli della storia di Zagabria, mentre nella città bassa si trovano i
bei palazzi costruiti tra il XIX ed il XX secolo.
3° giorno, Lunedì 7 aprile
- Zagabria / Laghi di Plitvice (140 km)
Laghi Plitvice. Plitvice deve render grazie alla bellezza ed
all’insuperabile suggestività del tufo e della vegetazione dell’area. La
formazione del tufo e la delimitazione del letto del fiume hanno dato
vita ad una sequela di 16 laghetti (i Laghi di Plitvice) che
rappresentano un grandioso fenomeno architettonico naturale immerso in
una natura incontaminata, ricca di fitti boschi abitati da orsi, lupi e
da tante altre specie animali e vegetali molto rare.
4° Giorno, Martedì 8
aprile - Plitvice / Sibenik (185 km) / Dubrovnik (270 km)
Sibenik. La città di Sibenik collega con successo il suo passato
glorioso e il dono delle bellezze naturali. Visitando la città si rimane
conquistati dalla famosa Cattedrale di S. Giacomo, la più importante
costruzione rinascimentale in Croazia. A Sibenik si sono unite
tradizione, cultura, natura e ospitalità; l’epoca rinascimentale lasciò
un importante segno a Sibenik nella sua Cattedrale di S. Giacomo. La sua
costruzione durò per quasi cento anni. Il Palazzo del Rettore si trova
nelle immediate vicinanze della Cattedrale. Ospita alcuni musei:
archeologico, etnografico e culturale-storico. Durante il XIII e il XIV
secolo, l’edificio fece parte del sistema di difesa cittadino. I musei
offrono la possibilità di conoscere meglio la storia della cosiddetta
città di Kresimir. Il Municipio Cittadino è uno dei più begli edifici di
questo genere.
5° Giorno, Mercoledì 9
aprile - Dubrovnik / Spalato (230 km)
Dubrovnik. E’ difficile abituarsi alla bellezza di Dubrovnik.
Anche per chi c’è già stato la meraviglia alla vista della città resta
la stessa. Per cinque secoli le sue possenti mura hanno protetto una
repubblica raffinata e progredita. Sviluppatasi con insolita fierezza e
indipendenza nel corso della storia, quella che è stata ed è ancora in
italiano l'antica Ragusa parte del Patrimonio dell'Umanità come sito
preservato dall'UNESCO. Costruite in più riprese, ampliate, rafforzate
nei secoli, le mura sono la caratteristica principale di Dubrovnik.
Circondano tutta la città vecchia incluso il porto - sono lunghe 1940
metri, completamente percorribili a piedi e, in alcuni, punti sono alte
fino a 25 metri. Lungo tutto il perimetro si trovano 15 torri difensive
costruite nel XIV secolo. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte
dei Turchi (1453) vennero rinforzate le fortezze rivolte all'entroterra
e costruite nuove fortificazioni e bastioni nella parte anteriore -
raggiungendo l'ampiezza definitiva con le ristrutturazioni del XVI
secolo. Nonostante le forti pretese dei serbi durante la Guerra dei
Balcani, le cui bombe causarono molte vittime e non risparmiarono
neppure il centro storico, Dubrovnik appare oggi straordinariamente
intatta. In effetti, solo la tonalità rossa delle tegole delle
abitazioni ci rimandano a quei giorni violenti: un colore più chiaro
indica la posizione colpita dai mortai prima del rinnovo dell'intero
tetto.
6° Giorno, Giovedì 10
aprile - Spalato / Mostar (190 km) / Mediugorje (30 km) / Spalato (140
km)
Mostar. La bellissima città di Mostar è ubicata nella valle del
fiume Neretva, il cui colore dell'acqua è semplicemente spettacolare,
adagiata fra le alte montagne brulle della Erzegovina, di cui questo
centro rappresenta la capitale virtuale. Ciò che rende famosa questa
città è il celebre antico ponte, il Ponte Vecchio (Stari Most), il ponte
più famoso di tutti i Balcani, costruito dall'architetto Mimar Hajrudin
nell’anno 1565 sotto la dominazione dell’Impero Ottomano, ma anche il
suo centro storico dichiarato Patrimonio dell'Umanità Unesco e la sua
sofferta storia.
Medjugorie. Il paese, di appena 4.000 abitanti,
è diventato famoso dal 1981 per una serie di visioni mariane che
continuano ancora oggi. Nonostante le apparizioni non siano state ancora
riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica e quindi il
pellegrinaggio ufficiale non sia al momento ammesso, il Santuario della
Regina della Pace di Medjugorje ha attirato e attira dal suo inizio
milioni di pellegrini e viaggiatori da tutto il mondo.
7° giorno, Venerdì 11
aprile - Spalato / Trogir (30 km) / Spalato (30 km)
Spalato. Spalato, attira a cominciare dal suo nome, che deriva da
palatium, perché qui fu eretto il famosissimo palazzo di Diocleziano,
enorme, imperiale appunto che, secondo le fonti, poteva ospitare, 2000
persone. La splendida città sembra quasi un museo vivente: una complessa
miscela di stili, tra rovine romane, archi bizantini, passerelle
veneziane e influenze africane. Le antiche forme dell'architettura fanno
da sfondo alla vita moderna: boutique di design, caffetterie trendy,
turisti in tenuta estiva che si aggirano tra le pietre di un palazzo
imperiale. Un concentrato tale che non poteva passare inosservato
all'UNESCO, che nel 1979 incluse il suo centro storico nell'elenco del
Patrimonio dell'Umanità. La sua storia è segnata in particolare dal
Palazzo di Diocleziano (305 d.C.), una delle rovine romane più imponenti
del mondo. Si tratta più di una fortezza che di un palazzo e in origine
la sua cinta muraria misurava 215x180 metri e conteneva all'interno la
residenza imperiale, vari templi e un mausoleo. Oggi è ancora possibile
vedere il vestibolo del palazzo originario, la piazza della fortezza,
circondata da un colonnato, il Tempio di Giove e i resti del Mausoleo,
trasformati in una cattedrale. Appena all'esterno del palazzo si trovano
alcuni edifici d'epoca medievale, fra cui il Municipio del XV secolo.
Trogir. Si tratta di un piccolo gioiello medievale racchiuso
all’interno di una cinta muraria coeva. Il cuore antico della città è un
labirinto di viuzze che occupa un intero isolotto, il cui ampio
lungomare appare scandito da bar e caffè. Nessun’altra città dalmata
vanta un così alto numero di edifici romanici e rinascimentali (sorti in
gran parte sotto la dominazione veneziana).
8° Giorno, Sabato 12
aprile - Spalato / Rovigno (500 km) / Parenzo (35 km)
Rovigno. Da molti considerata la più bella città dell’Istria è
uno degli ultimi porti pescherecci autentici del Mediterraneo. Rovigno,
perla blu dell’Adriatico, luogo d’atmosfere romantiche e d’arte, è una
delle città mediterranee più pittoresche. Parte della Repubblica di
Venezia per 500 anni, la Città vecchia s’erge su un alto promontorio,
attorniata da case in stile veneziano coperte da tetti in terracotta e
dominata dalla chiesa di Sant’Eufemia, risalente al 18° secolo, il cui
campanile svetta sulla silhouette di Rovigno. Gli angusti spazi di
quella che, un tempo, fu un’isola condizionarono l’aspetto della città,
caratterizzato da bei palazzotti, strette vie lastricate e piccole
piazze. Le antiche viuzze lastricate della Città vecchia invitano i
visitatori a passeggiare ed a scoprire pittoresche gallerie d’arte e
botteghe stracolme di oggetti dell’artigianato locale.
Parenzo (Porec).
Porec merita in particolar modo per la sua Basilica Eufrasiana,
dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta di un vero
capolavoro dell’architettura religiosa del VI secolo ed è considerata
una delle opere d’arte bizantine meglio conservate d’Europa. Bellissimi
i mosaici che rivestono il muro dell’abside e dal campanile si può
ammirare una magnifica vista della città vecchia.
9° Giorno, Domenica 13
aprile Grotte di Postumia (65 km) / Melzo (480 km)
Postumia, le famose Grotte. Si tratta della più grande cavità del
Carso classico e allo stesso tempo anche la più visitata grotta
turistica d’Europa. Nel 1872 nelle grotte vennero collocati i binari, e
nel 1884 fu introdotta l’elettricità. Così oggi le grotte si visitano,
nella parte iniziale, con un trenino elettrico e grazie
all’illuminazione elettrica potrete ammirare la grandezza e la
grandiosità del mondo sotterraneo, dove la storia geologica si legge in
una chiave diversa. Allo sguardo del visitatore nelle Grotte di Postumia
si offre una straordinaria ricchezza di concrezioni calcaree, di
sedimenti di calcite, stalagmiti e stalattiti di varia forma, colore e
età. La temperatura stabile nelle grotte è tra gli 8 e 10°C.
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